AUDIT ENERGETICO: PROSSIMA SCADENZA 5 DICEMBRE 2019
Durante la fermata di produzione presso uno stabilimento, l’HSE Manager dell’impianto ci ha chiesto di intervenire su scaricatori di condensa, valvole di intercetto e collettori al fine di applicare delle coibentazioni removibili sulle attrezzature e dispositivi per massimizzare l’efficienza energetica dell’impianto e non lasciare scoperte le superfici surriscaldate delle attrezzature (cause di infortuni sul lavoro quali ad esempio le ustioni).
Il cliente con questa richiesta d’intervento ha cercato di uniformare il proprio sito produttivo con quanto previsto nel Decreto Legislativo 102/14 (successivamente integrato e modificato) che prevede fra le altre disposizioni, l’obbligo di effettuare un audit energetico (la prossima scadenza è il 5 dicembre 2019) al fine di ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un impianto industriale e individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici.
Entro il 5 dicembre 2019 le grandi imprese e le imprese energivore sono tenute a fare eseguire la diagnosi energetica (o audit energetico) sui propri siti (e successivamente ogni 4 anni) e trasmettere il documento all’ENEA.
Soffermandosi sul tema costi/benefici abbiamo constatato, effettuando le manutenzioni all’interno degli impianti, che attrezzature in pressione e relativi dispositivi non vengono isolati lasciando dissipare il calore con conseguente calo di efficienza energetica, aumento dei costi energetici e aumenti delle emissioni di CO2 (il prezzo delle quote dell’Emission Trading Scheme europeo (Ets) è in continua ascesa).
Si stima che ogni valvola di intercetto coibentata permette ad uno stabilimento di risparmiare da 100 a 150 euro l’anno.
Un singolo scaricatore di condensa coibentato permette un risparmio economico che varia dai 150 ai 200 euro l’anno. La stima degli scaricatori di condensa “aperti” o guasti presenti in uno stabilimento oscilla tra l’8% e il 15% del totale degli scaricatori installati. Questo vuol dire che su un totale di 100 scaricatori presenti in stabilimento, circa 10 presentano una forte dispersione termica e 90 una sensibile dispersione termica (fisiologica dell’attrezzatura). Considerate le ore anno di funzionamento pari a circa 8000 h per attrezzatura ed il costo di produzione del vapore si stima un costo annuale delle perdite energetiche pari a circa € 23.000,00 per la tipologia di stabilimento descritta in relazione al numero di scaricatori di condensa installati.
Con l’ausilio di una termocamera abbiamo rilevato la dispersione termica relativa ad un vaso di espansione all’interno della centrale termica. Questi sono i risultati prima e dopo aver coibentato il recipiente:
La temperatura rilevata dal puntatore prima dell’intervento è pari a 167 °C. Dopo aver coibentato il vaso di espansione, il puntatore rileva una temperatura pari 42.7 °C. Uno scarto di 125 °C su una singola attrezzatura che lavora in esercizio per tutto l’anno (tranne i periodi di fermata di produzione) equivale ad un risparmio energetico considerevole.
Considerando quante attrezzature ed accessori sono presenti in uno stabilimento si può stimare un risparmio energetico/economico nell’ordine delle migliaia di euro ed equivalente al 3 – 5% della spesa energetica totale sostenuta dallo stabilimento in un anno.
Le coibentazioni removibili si lasciano preferire a quelle tradizionali (solitamente involucri di alluminio fissati meccanicamente sull’apparecchiatura o dispositivo) in quanto proprio queste ultime richiedono anche delle modifiche di impianto (anche minime) per essere installate e non essendo di immediata rimozione intralciano il processo di manutentivo.
Il payback dell’investimento per coibentare le attrezzature è stimato in un arco massimo di 18 mesi.
Vi invitiamo a visitare il nostro sito: www.pndlatina.it
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